Con la popolazione in costante invecchiamento e un Sistema Sanitario Nazionale in continua evoluzione, assume un ruolo preponderante la figura dell’Ortottista, che ha il compito di prevenire, valutare e riabilitare le disabilità visive. In Italia questi professionisti sono meno di 3500: una dotazione sottostimata, in considerazione del crescente bisogno di salute della popolazione. Se guardiamo al Giappone, che ha una popolazione simile alla nostra e in anticipo per numero di anziani, possiamo notare una grande differenza: la nazione può contare su 16171 Ortottisti, 5 volte il contingente ortottico italiano.
Ecco che allora possiamo immediatamente capire come la prevenzione visiva sia un pilastro essenziale della salute: non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d’età, sin dai primi giorni di vita. La riabilitazione visiva, poi, spesso trascurata e relegata ai margini, deve essere inclusa e accessibile nel Servizio Sanitario Nazionale. Altrimenti, i 4,5 milioni di abitanti – che già rinunciano alle cure – non potranno mai beneficiarne.
Ortottista: il professionista della riabilitazione visiva
Nella cura dei bambini, compresa l’area contattologica, gioca un ruolo fondamentale la riabilitazione visiva, richiedendo competenze qualificate e sicurezza nel trattamento. Ed il professionista che se ne occupa è proprio l’Ortottista. Una figura che bene deve integrarsi con l’intera équipe, al fine di garantire un approccio interprofessionale nella presa in carico del bambino con disabilità visiva.
La valutazione ortottica, inclusa nei LEA fin dal 1996, si conferma sempre utile in una fase iniziale e in un approccio globale alla persona assistita, sottolineando l’importanza di una visione olistica e preventiva nella cura delle disabilità visive.
“Ortottica d’eccellenza”: un percorso verso il 70° anniversario della professione
La Commissione di albo nazionale degli Ortottisti della FNO TSRM e PSTRP, in collaborazione con l’Associazione tecnico scientifica degli Ortottisti italiani (AIOrAO), ha segnato l’inizio di un percorso significativo alcuni mesi fa con l’annuncio dell’evento “Ortottica d’eccellenza”, che ha avuto luogo a Pisa ieri, lunedì 3 giugno. Questo evento ha rappresentato solo la prima tappa di un viaggio che si protrarrà per diversi mesi, culminando con la celebrazione del 70° anniversario della professione di Ortottista.
L’obiettivo di questo percorso è quello, da un lato, di sensibilizzare l’intera popolazione sul tema, dall’altro, di orientare sia i giovani professionisti che gli studenti di ortottica, al fine di stimolarli e sostenerli nell’approfondimento delle competenze esclusive. Solo così potranno offrire il proprio contributo a campagne di prevenzione che abbraccino tutte le fasce di età a rischio, su tutto il territorio nazionale, in maniera continua e duratura.
Un esempio virtuoso di eccellenza è rappresentato dall’ASP di Ragusa che, con l’esperienza quarantennale del team di Ortottisti, ha dimostrato concretamente quali sono i benefici dello screening neonatale e prescolare. Grazie a queste iniziative, l’incidenza di strabismi e ambliopie è stata ridotta dal 33% a meno del 5%, evidenziando l’importanza di un approccio preventivo fin dai primi giorni di vita. I dati corrispondono ad uno studio pubblicato su International journal of pediatrics and child health.
Occuparsi dell’ortottica neonatale, come richiesto dal DPCM del 12 gennaio 2017, e informare i genitori durante i corsi pre parto sull’importanza degli stimoli ambientali per lo sviluppo visivo del bambino, sono strategie fondamentali per favorire l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo ottimale dei più piccoli. Questo impegno comune mira a plasmare un futuro in cui la salute visiva di ogni individuo sia al centro dell’attenzione, garantendo una migliore qualità di vita per tutti.
Movimenti oculari: la nuova frontiera della ricerca per la diagnosi del disturbo dello spettro autistico
Inoltre, il percorso di crescita della professione di Ortottista si estende verso aspetti avanzati come la docenza, la dirigenza, l’assunzione di nuovi incarichi, la dimensione internazionale e la possibilità di conseguire il diploma europeo di Ortottista, con un occhio di riguardo alla ricerca.
Ed è proprio la ricerca, in particolare lo studio dei movimenti oculari, che si configura come una nuova frontiera da esplorare e come parte integrante dello studio del disturbo dello spettro autistico.
È stato osservato che l’80% dei genitori ha manifestato preoccupazioni sullo sviluppo dei propri figli prima dei 2 anni. Tuttavia, la diagnosi spesso avviene tardivamente, intorno ai 4-5 anni o anche oltre. Studi condotti su bambini di età inferiore ai 3 anni e pubblicati su Pub med e Journal of the American Medical Association hanno dimostrato che le misurazioni oggettive basate sul tracciamento oculare dell’impegno sociale visivo possono essere utili per diagnosticare e valutare l’autismo, fornendo indicazioni sul livello di disabilità sociale, abilità verbale e non verbale.
La salute visiva negli ambienti di lavoro
È necessario accrescere l’attenzione sulla salute visiva negli ambienti lavorativi, proponendo di estendere i controlli a varie categorie di lavoratori, come quelli impiegati nei cantieri – per valutare l’ampiezza del campo visivo e la percezione della profondità – e presso gli istituti nautici – per garantire la corretta percezione dei colori necessaria per il rilascio del libretto di navigazione. Anche i professionisti della salute, sempre più esposti all’utilizzo di videoterminali, dovrebbero essere inclusi in queste iniziative di monitoraggio per preservare la salute visiva di tutti i lavoratori.
In virtù di questo, la Commissione di albo nazionale degli Ortottisti sottolinea il ruolo cruciale dell’Ortottista, chiedendo alle Istituzioni di valorizzarne l’operato come strumento per irrobustire il SSN, e sensibilizzando la popolazione sull’importanza di rivolgersi a professionisti sanitari qualificati e regolarmente iscritti agli Ordini TSRM e PSTRP.