La tecnologia ha cambiato il nostro modo di vivere. I dispositivi elettronici, come smartphone, tablet e computer, fanno parte del nostro quotidiano, sono – ormai – strumenti indispensabili per la comunicazione, l’apprendimento e l’intrattenimento. Questa tendenza, in crescita fin dagli inizi, ha avuto poi uno sviluppo esponenziale – e necessario – durante il periodo di lockdown e di restrizioni sociali, rimanendo però un’abitudine conclamata anche quando siamo tornati alle nostre consuete libertà.
La tecnologia ha cambiato – in meglio – il nostro modo di vivere, sì. Purtroppo, a volte, il contraltare di innovazioni e connessioni – per comunicare, apprendere, intrattenere – è il rischio per la salute degli occhi, soprattutto dei più piccoli.
L’uso prolungato di questi dispositivi può esporre i bambini – e non solo – a una serie di rischi per la salute visiva, compromettendo anche il benessere generale degli individui. La luce blu emessa dagli schermi, che è una luce poco naturale, costringe gli occhi a concentrarsi in modo intenso provocando, come diretta conseguenza, non solo un danno alla salute visiva, ma un danno neurologico e muscolo scheletrico.
Mal di testa, stanchezza cronica, affaticamento visivo e secchezza oculare, visione sfocata, disturbi del sonno: sono i sintomi della sindrome da visione al computer o stanchezza cronica da schermo.
La CVS è stato oggetto di attenta osservazione e studio da parte della comunità scientifica e medica, poiché ha sollevato preoccupazioni riguardo alla salute visiva dei giovani in tutto il mondo.
Oggi si registra un incremento dei sintomi legati alla fatica visiva, come mal di testa, visione offuscata e irritazione degli occhi legata all’eccessiva attività da vicino e l’assenza di pause regolari durante le sessioni di studio online: ciò ha contribuito ad aumentare il rischio di sviluppare problemi visivi anche a lungo termine.
Si parla di “miopidemia”. La miopia, infatti, è diventata una patologia sempre più diffusa tra i bambini in tutto il mondo, alla quale hanno contribuito proprio i dispositivi elettronici. Si stima che nel 2050 più di metà della popolazione sarà miope.
Tra i fattori di rischio della miopia, oltre alla genetica, c’è l’esposizione prolungata a particolari lunghezze d’onda della luce, l’eccessiva attività visiva a distanze ravvicinate e la ridotta esposizione alla luce solare, dovuta alla riduzione dell’attività all’aperto. Tutto ciò può influenzare la crescita oculare e favorire lo sviluppo della miopia, soprattutto in età pediatrica. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante, poiché la miopia può progredire rapidamente durante l’infanzia e l’adolescenza, aumentando il rischio di gravi malattie oculari nel lungo termine, come la degenerazione maculare, il glaucoma e il distacco della retina.
Per mitigare gli effetti negativi dell’uso eccessivo dei dispositivi elettronici e della didattica a distanza sulla salute degli occhi dei bambini, è fondamentale adottare misure preventive e promuovere abitudini visive sane.
Limitare il tempo trascorso davanti ai dispositivi digitali e incoraggiare i bambini a fare pause regolari per riposare gli occhi, almeno una volta ogni 30 minuti. Ancora, utilizzare filtri anti-luce blu sugli schermi di smartphone, tablet e computer e regolare la luminosità per ridurre l’esposizione alla luce dannosa per gli occhi. Promuovere un ambiente di studio ben illuminato e confortevole, con una corretta postura ed una distanza di almeno a 40 centimetri dagli schermi. Soprattutto, incentivare l’attività fisica all’aperto per favorire non solo la salute visiva ma il benessere generale dei bambini. Parallelamente a tutte queste accortezze, è necessario sottoporre i bambini a controlli oftalmologici regolari per monitorare eventuali cambiamenti nella vista e intervenire precocemente in caso di problemi. Oggi esistono, infatti, terapie preventive per ridurre la progressione della miopia, sia con gocce a base di atropina sia con lenti tecnologicamente avanzate.