Parole chiave: reciprocità, collaborazione, prevenzione, cura e formazione
In un’epoca, come quella attuale, in cui la salute umana, quella animale e quella dell’ambiente sono sempre più interconnesse, l’approccio “One Health” appare l’unico che possa permettere di affrontare con successo le complesse sfide sanitarie presenti e future.
L’approccio One Health
Questo approccio è alla base delle attività svolte dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, che può contare su un’esperienza di oltre ottant’anni nel campo del controllo e della prevenzione delle malattie trasmissibili dall’animale all’uomo e della sicurezza alimentare. L’Istituto è, in primis, un Ente di ricerca, che utilizza anche tecniche di biologia molecolare e di bioinformatica per l’identificazione e il tracciamento di virus e batteri. Il COVID-19 ha evidenziato come i confini diventino sempre più sfumati, quando si tratta di salute umana e animale. Un concetto che, sin dai primi anni Novanta, ha guidato l’IZS Teramo nell’attività di cooperazione internazionale, basata sulla reciprocità e su una strategia non concorrenziale e collaborativa. La presenza dell’IZS Teramo in ambito internazionale si è concentrata negli anni soprattutto nel bacino del Mediterraneo e in Africa Subsahariana: una scelta strategica, volta a comprendere e affrontare le malattie in loco prima che si diffondano, anticipando così potenziali minacce per la salute globale.
E’ il caso, ad esempio, della Blue Tongue, della West Nile Disease, della febbre “Zika” e della Chikungunya, che attualmente sono diffuse anche in Europa. Al tradizionale approccio “assistenziale” e quasi paternalistico, abbiamo sostituito un sistema flessibile, basato sulla cooperazione reciproca.
Nel 1991 l’Istituto è stato nominato dal Ministero della Salute Centro di referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali, e, nel corso degli anni, le attività di collaborazione dell’IZSAM si sono diversificate: dallo studio delle malattie infettive all’igiene degli alimenti e allo studio della presenza di residui negli alimenti, fino al supporto mediante sistemi informativi delle attività diagnostiche, epidemiologiche e correlate alla registrazione e identificazione degli animali.
La cooperazione internazionale
La cooperazione internazionale rappresenta quindi uno strumento essenziale per contribuire alla prevenzione delle malattie degli animali e garantire la salute pubblica, attraverso il controllo delle zoonosi e il trasferimento dei servizi e delle competenze necessari a rendere più sicuri i Paesi in via di sviluppo, da cui provengono i maggiori rischi. I progetti di cooperazione internazionale hanno come obiettivi specifici il miglioramento della salute delle persone e degli animali, la sicurezza degli alimenti, il potenziamento delle capacità tecnico-scientifiche di laboratorio per le indagini e diagnosi precoci delle malattie umane e animali, la promozione di attività di formazione nell’ambito della sanità pubblica veterinaria, l’assistenza tecnica e lo sviluppo di strumenti di risk-assessment e risk-management. Questa strategia non concorrenziale, ha finora prodotto risultati concreti, a vantaggio dei Paesi che hanno partecipato ai nostri twinning, i gemellaggi amministrativi attraverso cui gli esperti dell’IZS Teramo formano il personale dei Paesi in via di sviluppo: alcuni laboratori sono diventati centri di referenza WOHA per specifiche malattie. E’ il caso del National Veterinary Laboratory sulla PPCB (Pleuro polmonite contagiosa del bovino) in Botswana, del Centro Nacional de Sanidad Agropecuaria, ad Avana, che è diventato centro di referenza per la Micoplasmosi aviaria, e del Veterinary Control Institute di Pendik, in Turchia, che è stato scelto come laboratorio di referenza per Pleuropolmonite contagiosa dei caprini.
Un altro caso interessante è quello della Namibia, che ad oggi è uno dei pochissimi Paesi africani autorizzati all’esportazione della carne bovina verso l’Europa e questo grazie ad un progetto di cooperazione internazionale tra l’IZS Teramo e il governo namibiano. Negli ultimi anni l’esportazione di carne bovina namibiana, oltre all’Europa, si sta aprendo sempre più a nuovi mercati come gli Stati Uniti d’America e la Cina. Naturalmente l’esportazione di questo alimento di origine animale è condizionata da rigorosi controlli microbiologici e dei residui chimici, poiché i Paesi importatori impongono il rispetto di standard di sicurezza molto alti.
L’esperienza nel campo della cooperazione internazionale insegna che si tratta di un lavoro in continuo divenire, che non può prescindere dalle contingenze attuali: bisogna prepararsi ad affrontare le sfide emergenti legate ai cambiamenti climatici e ambientali. L’accelerazione del riscaldamento nella regione mediterranea evidenzia l’importanza di considerare gli impatti ambientali sulla diffusione di malattie trasmesse da vettori. In questo contesto, l’esperienza dell’IZS Teramo, anche attraverso l’uso tecniche di analisi dei dati satellitari, diventa un faro guida, sottolineando l’urgente necessità di adattare e rafforzare le strategie per affrontare le dinamiche mutevoli della salute globale.