La pandemia ci ha ricordato come e quanto siamo vulnerabili.
Un insegnamento tanto evidente quanto facile da trarre dalla mutazione del virus pandemico, capace di passare dai pipistrelli e pangolini all’uomo, è che la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi sono indissolubilmente connessi ed interdipendenti e richiedono approcci e sforzi globali per pensare politiche, programmi, norme e ricerche in cui diversi settori cooperino per raggiungere migliori risultati. In ciò sono impegnate le grandi organizzazioni internazionali, OIE, WHO, FAO, la comunità̀ scientifica, gli Enti Sanitari, e gli Ordini professionali. Non vi è dubbio che One Health è assoluta protagonista del pensiero scientifico e del dibattito politico.
Il protocollo per lo studio dell’oncologia comparata
Un esempio di collaborazione One Health reale è l’esperienza dell’impegno di diversi soggetti pubblici e privati nel confronto e studio in oncologia comparata, attivato dalla sottoscrizione a Napoli nel 2021 del Protocollo d’Intesa tra FNOVI, LILT ed CEROVEC (Centro Nazionale di Referenza per l’oncologia veterinaria e comparata). L’obiettivo è l’implementazione del Registro nazionale dei tumori animali. La raccolta di dati, realizzabile con il coinvolgimento dei medici veterinari privati, e il corretto inquadramento della diagnosi istologica potrà dare ulteriore concretezza all’approccio integrato, basato sulla collaborazione tra medicina umana e veterinaria. La valutazione dell’andamento epidemiologico delle patologie oncologiche negli animali d’affezione sarà utile, oltre che per perseguire la salute animale, per analizzare l’impatto in medicina umana di fattori di rischio oncologico di tipo ambientale o derivanti da stili di vita non corretti.
Il progetto lo scorso anno è confluito nel progetto di ricerca All Together, finanziato dal Ministero della salute e scaturito dalle attività del protocollo con altri Istituti zooprofilattici, diversi Dipartimenti di Medicina veterinaria delle Università, un laboratorio privato, oltre alla FNOVI ed alla LILT.
Il protocollo per la tutela globale della salute umana, animale e ambientale
Ora una nuova evoluzione con la firma di ulteriore protocollo d’intesa promosso dalla LILT che mette in relazione le tre Federazioni storiche della salute, quella dei medici, dei medici veterinari e dei farmacisti, la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) e Sanità Informazione, soggetto che gestirà la formazione e l’informazione. L’obiettivo è tutelare in modo globale la Salute della persona, dell’animale e dell’ambiente sempre più compromessa dal previsto aumento dell’incidenza delle patologie ed in particolare delle neoplasie. Proprio l’obiettivo consiglia ulteriormente di aprire a tutte le professioni della salute.
Il fine è quello di contribuire alla realizzazione di programmi, progetti ed iniziative finalizzate alla tutela della salute globale e ad accrescere il benessere della collettività con il fine di ridurre l’incidenza dei tumori, di migliorare la qualità di vita e di preservare l’ambiente. Questo passa dalla condivisione degli obiettivi e dalla promozione di progetti di formazione e aggiornamento professionale, programmi ed interventi di educazione alla salute attraverso campagne di informazione e comunicazione, realizzazione di materiale didattico e strumenti divulgativi, sensibilizzazione attraverso i media, partecipazione a programmi media e convegni.