Le disuguaglianze di salute sono un tema cruciale nella società (di cui la rivista ha già parlato, ndr) e, spesso, al centro del dibattito pubblico. D’altronde, la recente pandemia che ha attraversato il paese ha riportato alla luce come gli individui siano diversamente esposti a certe malattie, sulla base di diverse caratteristiche.
Le disuguaglianze nella salute: il gender paradox
Una recente letteratura scientifica si è interessata al ruolo del genere nell’origine delle disparità di salute. E’ risaputo, infatti, che le donne siano più longeve rispetto agli uomini, ma ad una analisi più attenta, emerge che gli anni di vita in buona salute sono pressoché simili: 61,2 anni per gli uomini e 59,1 per le donne in Italia. Questo fenomeno è conosciuto come il gender paradox.
All’origine del paradosso vi sono una molteplicità di fattori, tuttora oggetto di studio dalle scienze sociali. Infatti, le differenze non nascono semplicemente da diversi fattori biologici tra uomini e donne, ma da una serie di fattori sociali e comportamentali che influiscono diversamente i sessi.
Da un lato, la letteratura medico-scientifica ha già evidenziato numerosi elementi biologici quali: diverso patrimonio genetico (le donne hanno due cromosomi X che proteggono contro geni recessivi dando così un vantaggio di sopravvivenza); diversi fattori fisiologici come la presenza di estrogeni nelle donne che hanno un ruolo protettivo, e infine una maggior capacità immunitaria delle donne rispetto agli uomini (si ammalano meno alle infezioni e guariscono con più facilità).
Dall’altro lato, le scienze sociali hanno studiato quali fattori portano le donne a vivere più a lungo con un maggior numero di morbilità e co-morbidità, ed essere più esposte a disabilità negli ultimi anni di vita.
Le disuguaglianze nella società: educazione, depressione, richiesta di aiuto al medico
Donne e uomini sono esposti a diversi “processi di socializzazione”: questo fenomeno, per esempio, si concentra sul ruolo del corpo nella società. Ancora, come gli individui siano influenzati dalla società nella costruzione del proprio modo di pensare e di essere, a partire dall’ambiente in cui vivono. Per fare un esempio concreto: lo stile educativo, le sensazioni somatiche, la gestione del dolore, e le relazioni con le istituzioni mediche, sono parte del processo di socializzazione che porta ad avere disuguaglianze di genere nella salute. Ciò si riflette nel fatto che le donne hanno una prevalenza più alta di depressione rispetto agli uomini, ricercano aiuto medico più frequentemente degli uomini, e descrivono al medico un cattivo stato di salute.
Un’altra dimensione importante riguarda i fattori comportamentali e fattori di rischio. Uomini e donne hanno comportamenti diversi verso consumo di alcool e tabacco: in particolare, le donne tendono a limitare queste sostanze ed essere meno esposte a malattie legate all’abuso. Anche riguardo il consumo di droghe, gli uomini ne fanno un uso più elevato e sono quindi più soggetti a condizioni mediche relative.
Le disuguaglianze nelle norme sociali: un bias implicito
Recentemente, alcuni studi hanno portato alla luce come un potenziale canale di origine delle disuguaglianze sia da attribuire a un bias implicito di genere nella pratica delle professioni mediche. Le ricerche hanno dimostrato come medici e professionisti tendano ad avere atteggiamenti diversi riguardo il genere del paziente e a prescrivere terapie diverse sulla base di questa caratteristica. Per esempio, uno studio ha scoperto come per i dottori il dolore negli uomini sia un segno di coraggio, mentre per le donne sia considerato un fattore emotivo e di esagerazione. Questo tipo di pratica genera discriminazioni e rafforza le disuguaglianze di salute. Inoltre, in passato, i test clinici venivano condotti su una popolazione interamente maschile perché si riteneva che le donne non potessero essere oggetto di test, a causa del ciclo mestruale e della gravidanza. Tale iniquità nella ricerca medica ha limitato lo studio della salute femminile e rafforzato il bias di genere.
Studi economici recenti hanno guardato al ruolo delle norme sociali per spiegare differenze di genere in salute. Evidenze mostrano che il peso corporeo di un individuo sia influenzato dal peso corporeo del gruppo dei pari o coetanei, per cui la probabilità di essere sovrappeso aumenta se si frequentano persone in sovrappeso. Un’altra analisi dimostra come le donne che lavorano in ambienti a prevalenza femminile tendono a riportare più stati di cattiva salute rispetto alle donne che lavorano in ambienti a prevalenza maschile. Questa analisi mostra come il ruolo delle norme sociali abbia un impatto sulla salute degli individui.
Le disuguaglianze si protraggono nel tempo e pervadono le Istituzioni
Infine, non dobbiamo dimenticare che le disuguaglianze di genere pervadono anche altri ambiti, come per esempio il mercato del lavoro, che si traducono poi in disparità economico-finanziaria. Questa può facilmente generare disuguaglianze nell’accesso alle cure mediche e protrarre le differenze nel tempo.
In conclusione, l’insieme di questi fattori biologici, sociali e comportamentali si accumula nel tempo e nelle strutture istituzionali, contribuendo al mantenimento delle disuguaglianze di genere nella salute. Ecco perché ridurre la discriminazione di genere rimane ancora oggi un obiettivo fondamentale per limitare le disuguaglianze nella salute.