Le malattie neurologiche e le malattie mentali colpiscono, ad oggi, oltre la metà della popolazione italiana. A livello globale, le malattie del cervello rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di mortalità, con un carico destinato ad aumentare con la crescita e l’invecchiamento della popolazione. Tali patologie comportano già oggi un peso significativo sui sistemi sanitari e tutte le stime attestano che, senza gli opportuni interventi, la situazione sia destinata a peggiorare nei prossimi anni. Ciononostante, il Cervello rimane orfano quasi universale di strategie per promuoverne e conservarne la salute.
Malattie del cervello e salute mentale: i numeri
Negli ultimi 30 anni, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi all’anno.
Lo stroke, le demenze, le cefalee, l’epilessia, le oltre 1.400 malattie genetiche e rare affliggono, infatti, milioni di persone e hanno una particolare rilevanza in Italia dove, con l’invecchiamento della popolazione, assistiamo a un aumento delle malattie neurologiche e mentali correlate all’età. Nel nostro Paese, oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1.200.000 le persone affette da demenza, di cui 720.000 da malattia di Alzheimer; 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’Ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180.000 nuovi casi, e 400.000 coloro che sono colpiti da Malattia di Parkinson.
Per quanto riguarda la Salute Mentale, sono state poco meno di un milione le persone con disturbi mentali assistite dai servizi specialistici nel corso del 2020, con una crescente percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni. Secondo diversi studi epidemiologici, in realtà un italiano su cinque soffre di almeno un disturbo psichico, in particolare ansia e depressione, un dato di prevalenza che supera quello della media europea.
Di fatto, poi, il Covid-19 ha fatto da amplificatore delle problematiche legate alla salute del cervello, con un aumento stimato del 25% della prevalenza di depressione e ansia nel primo anno della pandemia, in particolare nelle fasce dei giovani (si calcola che almeno la metà dei disturbi mentali esordisca prima dei 15 anni e l’80% di essi si manifesti prima dei 18 anni).
Il manifesto della SIN
Proprio per questa ragione, in occasione della Settimana Mondiale del Cervello (11-17 marzo), come Società Italiana di Neurologia (SIN) abbiamo lanciato la Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031 (SISAC) attraverso la quale intende implementare in Italia il Piano Globale di Azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche voluto dall’OMS allo scopo di ridurre l’impatto di tutte le malattie del cervello. La Strategia prevede l’avvio di una alleanza che coinvolga tutti gli interlocutori nazionali sui possibili interventi da realizzare negli ambiti della programmazione sanitaria, della prevenzione, della ricerca, della diagnosi, della cura, della riabilitazione e del sociale.
I punti chiave della strategia e le priorità d’azione da implementare nei prossimi anni sono delineate nel Manifesto italiano “One Brain, One Health”, che abbiamo ideato e promosso come società scientifica e che prevede, tramite un programma nazionale, la collaborazione di tutti gli attori del panorama socio-sanitario, in particolare quelli coinvolti nella Salute del Cervello.
Il lancio della Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031 e del suo Manifesto “One Brain, One Health” rappresenta un momento oggi indispensabile per rispondere efficacemente ai problemi di sanità pubblica e alle minacce causate dagli effetti della globalizzazione e del cambiamento climatico e, in linea con la strategia mondiale dell’OMS, vuole ridurre l’impatto di tutte le malattie del cervello in Italia favorendo la Salute del Cervello di tutti i cittadini di ogni età.
Un nuovo approccio per una salute unica
Attraverso tale Strategia, la SIN ha voluto dare al nostro Paese la possibilità di essere tra i primi a adottare soluzioni concrete per valorizzare, promuovere e proteggere il Cervello durante l’intero arco della vita e in tutte le fasce della popolazione. Per affrontare questa enorme sfida sono necessarie azioni diverse che mirino ad una maggiore consapevolezza, istruzione, ricerca, ma anche a nuovi approcci integrati di sanità pubblica (Global Health) e l’empowerment della popolazione. La collaborazione tra coloro che si occupano dei diversi ambiti della neurologia, della psichiatria, della neuropsichiatria, della psicologia, della neuroriabilitazione e, in generale, della ricerca e della cura in neuroscienze, è un requisito irrinunciabile per migliorare l’efficacia degli interventi e per diminuire l’impatto delle patologie neurologiche e mentali (One Brain).
Per diffondere un nuovo approccio alla Salute del Cervello, la SIN desidera, quindi, avviare un proficuo confronto con le cosiddette “6 P”: Pazienti (associazioni di pazienti e familiari), Professionisti sanitari, Providers (di servizi sociosanitari, terapie e tecnologie, pubblici e privati), Partners (le società scientifiche, le Università, gli Istituti di ricerca), Politici (decisori e finanziatori delle politiche pubbliche e istituzioni) e Popolazione generale
Ma cosa si intende per Salute del Cervello?
Secondo le indicazioni del Piano Globale di Azione dell’OMS recepite dalla SIN, la Salute del Cervello è quella condizione in cui “ogni individuo può realizzare le proprie capacità e può ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita”, nella convinzione che un approccio complessivo a tutti questi aspetti possa migliorare il benessere mentale e fisico del singolo e ridurre l’impatto e il peso delle malattie del cervello sui malati e i caregivers, sul sistema sanitario e sul contesto sociale ed economico.
Nel Manifesto, il Cervello viene considerato come un unico sistema complesso in relazione con l’ambiente fisico e sociale, dove le due componenti operano insieme e si influenzano reciprocamente. Salute del cervello non vuole dire quindi assenza di malattia, ma implica avere stili di vita sani, fare attività fisica, avere una alimentazione sana, astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress, prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di vista cognitivo, avere relazioni sociali. E questo si applica a qualunque persona, con o senza patologia. Rafforzare la Governance; Fornire diagnosi, cura e trattamenti efficaci, tempestivi e mirati; Attuare strategie di promozione e prevenzione delle malattie del cervello; Promuovere ricerca, innovazione e sistemi informativi; Rafforzare l’approccio di sanità pubblica per disturbi neurologici e mentali. Sono queste le indicazioni del Piano Globale OMS, riprese dal nostro Manifesto.
Perché One Brain, One Health?
ONE BRAIN esprime il concetto che occorre ricomporre la frammentazione delle diverse malattie del cervello, neurologiche e mentali, e che ogni persona, con il suo cervello e la sua mente, è fortemente connessa con i cervelli e le menti della comunità. La salute del cervello, dunque, equivale alla salute della comunità.
ONE HEALTH si basa sul riconoscimento che la salute del cervello e la salute delle persone, la salute degli animali e la salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e, quindi, sostiene l’esistenza di un’unica salute, dove nessuna componente predomina sulle altre e tutte sono strettamente collegate e interdipendenti.