Secondo Assosalute-Federchimica, entro il 2030 più del 40% della popolazione soffrirà di allergie primaverili. A causa dei cambiamenti climatici poi, il periodo delle allergie si è allungato e rischia di durare tutto l’anno. I farmaci per combattere o alleviare i sintomi esistono, ma non sempre, e non con tutti, sono in grado di dare sollievo per periodi prolungati. Ecco perché tra le valide alternative alla somministrazione di antistaminici ci sono le sedute di chiropratica, adatte a chiunque e senza limiti d’età.
Per capire come questa pratica può sollevare dai fastidi delle allergie, occorre prima capire cos’è la chiropratica: è prevenzione, miglioramento, ma anche educazione. Grazie alla chiropratica impariamo ad adottare comportamenti più sani, aiutando il nostro corpo a prevenire i disturbi, migliorando i disagi già esistenti attraverso manovre manuali e, soprattutto, senza utilizzare farmaci.
La chiropratica è una professione sanitaria di grado primario, che mira a ripristinare la comunicazione tra il cervello e il resto del corpo. Ma è anche un’arte, una filosofia, una scienza, un modo di vedere le cose diverso da tutti gli altri. La maggior parte delle professioni sanitarie cerca i sintomi del malessere, ovvero quelle interferenze nella comunicazione tra cervello e il resto del corpo che possono manifestarsi in forme quali l’emicrania, l’insonnia, l’ansia, lo stress, ma anche un dolore mestruale piuttosto che un’allergia. Il chiropratico non cerca i sintomi, ma la causa. Corregge ciò che non funziona per far sì che non si ripresenti, o che lo faccia in maniera più lieve.
L’allergia è un sintomo che si verifica nel momento in cui il nostro corpo viene a contatto con un patogeno esterno. Prima di tutto è importante categorizzare le allergie e capire cosa provoca la reazione, come qualcosa che inaliamo, tocchiamo, mangiamo o beviamo.
Per capire come la chiropratica può aiutare ad alleviare questi sintomi bisogna analizzare ciò che avviene. Prendiamo per esempio le crisi respiratorie, il sintomo più comune, ma anche il più pericoloso. Queste crisi avvengono non perché a chiudersi sono le vie aeree, ma perché si gonfiano i vasi sanguigni. Così come chi soffre di rinite allergica, non riesce a respirare perché si gonfiano i tubi del sangue che di conseguenza comprimono quelli dell’area. Cosa può fare, dunque, la chiropratica? Mettendo tutto in asse e velocizzando i tempi di reazione, si va ad aiutare il corpo a reagire più velocemente. Migliorando la pressione sanguigna miglioriamo l’infiammazione e la pressione all’interno del naso o della gola, decongestionando quasi immediatamente il paziente.
La chiropratica migliora il funzionamento del sistema immunitario, aiutando a diminuire l’intensità della crisi allergica. Ciò che è importante sottolineare è che la chiropratica non è cura. Ciò significa che le sedute chiropratiche non sono la soluzione definitiva. In caso di shock anafilattico o di forti problemi causati da allergie ad alto rischio come noci o arachidi, sarà meglio recarsi al pronto soccorso.
Garantire soluzioni alternative alla medicina è utile soprattutto per quel 16% di italiani che ogni anno soffre di allergie. Soprattutto perché i fastidi solitamente non si limitano ai giardini, ai parchi o alla strada – dove al polline si aggiunge lo smog. Ma continuano anche in casa, dove possono risiedere muffe o acari. Se poi, come sottolinea Assosalute, a queste persone si aggiungono coloro che ne soffrono indirettamente (come familiari, amici o colleghi), la percentuale sale al 54% della popolazione. Parliamo di un problema che incide sul sonno e sulla concentrazione, avendo ricadute non solo sulla salute ma anche sulla vita lavorativa e sociale.
Per trovare vero sollievo sarebbe opportuno avviare un percorso e non fermarsi solo alla prima seduta. Insieme al proprio chiropratico si potranno stabilire quali atteggiamenti e abitudini di vita da adottare per continuare a provare sollievo. Gli studi alla base di questa professione sono, infatti, gli stessi che appartengono ai percorsi di laurea in medicina e chirurgia, con l’eccezione delle materie farmacologiche e chirurgiche. Non c’è magia nella chiropratica, ma la conoscenza profonda della materia umana, intesa come spina dorsale strettamente correlata al sistema nervoso, al cervello, ai nervi, ai muscoli, ma anche all’alimentazione, alla situazione psicologica del paziente, alle sue abitudini giuste e sbagliate e a quelle che chiamo interferenze, ovvero gli aspetti che generano le negatività e che vanno eliminati.
Il medico generico, l’osteopata, il fisioterapista, il nutrizionista, lo psicologo. Sono tutte figure fondamentali, da tenere sempre come riferimento, ma è il chiropratico ad avere il quadro più completo. Un esempio? Sono moltissimi i pazienti che arrivano con quei mal di testa che non passano mai, nonostante massicce e devastanti dosi di antidolorifici. Nella maggior parte dei casi è bastato “prescrivere” un litro e mezzo di acqua al giorno per far diminuire drasticamente la frequenza e l’intensità delle cefalee. Conoscere per curare, è proprio così.