Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è l’unica officina farmaceutica di proprietà dello Stato, attualmente alle dipendenze dell’Agenzia Industria Difesa (AID). Fin dalla fondazione, ha affiancato l’Italia durante tutti gli eventi storici che l’hanno caratterizzata, rivestendo un ruolo fondamentale per le Forze Armate e la collettività, grazie alla produzione di farmaci e prodotti per la medicatura.
La nascita dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare
Il 26 giugno 1853 a Torino viene promulgato da Vittorio Emanuele II il “Regio Decreto per l’organizzazione del Servizio Chimico Farmaceutico Militare”. Un atto che mirava al perfezionamento dell’assistenza medica bellica, per mezzo della fondazione di un Laboratorio Generale Chimico Farmaceutico, deputato alla produzione di tutti i medicamenti, e di un annesso Deposito di Farmacia Militare.
L’obiettivo era la riforma dell’esercito piemontese, duramente provato dalla Prima Guerra di Indipendenza, e rifletteva il fermento scientifico dell’epoca in cui la chimica, attraverso la pratica farmaceutica, consolidava il suo stretto rapporto con la medicina con il fine di mettere a punto terapie più adeguate.
Il Laboratorio Generale Chimico Farmaceutico rimase a Torino anche dopo il trasferimento della capitale del Regno d’Italia, prima a Firenze nel 1864 e poi a Roma nel 1870.
Fu soltanto nel 1931 che l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare fu trasferito nella sua attuale sede di Firenze, per dotarlo di spazi più ampi e per collocare questa Istituzione, strategica per lo Stato, in una zona più arretrata rispetto al confine italiano.
Il “Chinino di Stato”
La prima grande prova che il Corpo Farmaceutico Militare dovette fronteggiare fu l’eradicazione della malaria: una malattia che rappresentava una piaga antica e ancora persistente, soprattutto in alcune aree del nostro Paese. Il programma di contrasto alla malaria iniziò nel 1900 e si servì del celebre “Chinino di Stato”, l’estratto dalla corteccia degli alberi di china. Il prodotto si rivelò molto efficace, grazie alle sue proprietà analgesiche e antipiretiche. Fu, quindi, sotto la guida del Colonello Farmacista Carlo Martinotti, conosciuto come “il padre del Chinino di Stato”, che il chinino venne prodotto e distribuito nelle farmacie e nelle tabaccherie della Penisola in diverse forme farmaceutiche. Tra queste, le compresse confettate per adulti e i cioccolatini di tannato di chinino per i bambini, con lo scopo di mascherare il sapore amaro del medicinale.
“Il Farmaceutico Militare” e la città di Firenze
A questo punto, il legame tra l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare e lo Stato italiano era ormai indissolubile, e si rafforzò sempre più durante i due conflitti mondiali. Era il 1944 quando la storia del “Farmaceutico Militare”, così affettuosamente chiamato a Firenze, si intrecciò poi con quello della città che da poco lo ospitava. Fu proprio per il suo impegno nel garantire il diritto alle cure e per il sostegno prestato durante l’alluvione del 1966, che la città di Firenze, nel 2018, consegnò all’Istituto il Fiorino d’oro in segno di riconoscenza.
Le crisi pandemiche del 2009 e del 2020
Il “Farmaceutico Militare” ha dato il proprio contributo anche nella crisi pandemica del 2009, con la produzione del farmaco antivirale Oseltamivir per la terapia dell’influenza suina. E poi ancora nella più recente pandemia di Coronavirus del 2020, grazie alla realizzazione di soluzione disinfettanti per le mani e le superfici.
Le alluvioni in Emilia-Romagna
Allo stesso modo, nel 2023, lo SCFM ha offerto il proprio supporto alla popolazione dell’Emilia-Romagna, colpita da alluvioni, con la consegna di soluzione disinfettante per scongiurare rischi di eventuali infezioni.
Presente e futuro dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare
Imprevedibili sfide e nuove prospettive attendono ancora lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare. Tra queste, sicuramente vi sarà la produzione di vaccini e anticorpi monoclonali, come previsto da un accordo firmato nel 2020 con la Fondazione Toscana Life Science, che con la costruzione di un nuovo reparto dedicato proietterà il “Farmaceutico Militare” verso il futuro.
Sono molti, quindi, i momenti storici e gli interventi che hanno contraddistinto lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare nell’ambito della Farmacologia e della Sanità, e che oggi lo rendono un’eccellenza scientifica italiana.
In occasione del 170° anniversario della sua fondazione, nel giugno del 2023, si è tenuta una cerimonia commemorativa alla presenza del Presidente della Repubblica, preceduta da alcune “giornate di porte aperte” alla cittadinanza, grazie alle quali è stato possibile conoscere e ripercorre l’affascinante storia della “fabbrica salvavita pronta ad ogni emergenza”.