“Le novità e l’innovazione spaventano sempre un po’ ma credo che oggi la tecnologia sia davvero affidabile e sono convinta che superato il primo impatto, le persone e la comunità saranno felici e apprezzeranno i vantaggi di questa tipologia di assistenza”. Così Fernanda Gellona, Direttore Generale di Confindustria Dispositivi Medici in merito all’avvio del progetto di ospedale virtuale che nascerà a Viareggio e che è stato presentato nei giorni scorsi.
“Ci sarà però bisogno di due cose importanti: formazione e organizzazione – sottolinea – perché operatori sanitari e persone devono essere preparate, dal momento che nessun progetto, per quanto bello possa essere, può decollare di punto in bianco. Inoltre – aggiunge – se le regole di ingaggio degli operatori sanitari saranno le stesse di quando esisteva solo l’ospedale con turni ben definiti – perché l’assenza di tecnologia non permetteva altre soluzioni – allora questo tipo di innovazione non potrà prendere piede”.
In tale contesto di innovazione quale deve essere il ruolo delle componenti della sanità?
Serve un patto fra gli operatori del settore che si basi sulla più stretta collaborazione e sulla fiducia reciproca. È importante ragionare non come corporazioni ma come attori di un sistema che deve essere sostenibile per tutti, altrimenti rischia di affondare. Le nostre imprese desiderano avere il mercato più ampio possibile e portare a casa i migliori risultati ma se ragionassimo per difendere solo queste esigenze, peraltro lecite, non faremmo bene ai nostri associati. Cerchiamo di trasmettere l’importanza dell’equilibrio in una realtà sostenibile nella quale non ci sono vincitori o sconfitti ma dove tutti realizzano qualcosa. In Italia non è facilissimo ma dobbiamo credere in questo obiettivo.
Su cosa si concentra la vostra attività di raccordo fra le imprese?
Offriamo una serie di servizi di varia natura, che vanno dall’assistenza di tipo legale rispetto al rapporto con le centrali di acquisto per le linee guida di capitolato, fino all’evoluzione normativa perché i dispositivi medici entrano sul mercato solo se in possesso della marcatura CE. Il suo ottenimento presuppone tutta una serie rilevante di analisi ed elaborazione dati. Il nostro, di fatto, è un doppio ruolo: di rappresentanza verso le istituzioni per tutte le tematiche di interesse e verso le imprese che aiutiamo affinché possano svilupparsi nel migliore dei modi ottemperando anche a tutte le normative richieste.
La definizione di “dispositivo medico” è abbastanza ampia. Come si rapporta con l’innovazione e lo sviluppo tecnologico?
Si tratta di un settore molto articolato che comprende la diagnostica di laboratorio e per immagini, chirurgia, ortopedia, cardiovascolare e riabilitazione. I dispositivi medici sono tutto ciò che non è farmaco all’interno dell’ospedale dunque non c’è prestazione sanitaria che non necessiti di un dispositivo medico. Nell’evoluzione tecnologica, che oggi riveste un ruolo molto rilevante, abbiamo tutta la parte della telemedicina con i sistemi che possono seguire i pazienti fuori dall’ospedale.
Cosa che fino a 30 anni fa non potevamo fare, mentre adesso abbiamo ad esempio i defibrillatori di nuova generazione che possono essere controllati da remoto evitando alla persona di recarsi in una struttura ospedaliera. I controlli di rito possono essere svolti, invece, in un centro nel quale il medico può verificare la situazione intervenendo tempestivamente, se subentra una situazione di aggravamento. Se pensiamo ad app o terapie digitali, poi, oggi molta parte di software è a sua volta un dispositivo medico.
La promozione delle tecnologie mediche assume allora un valore ancora più importante.
Basta pensare al microinfusore per le persone diabetiche che è chiaramente un’opportunità terapeutica straordinariamente importante perché garantisce terapia, diagnosi e monitoraggio costanti, oltre ad offrire una qualità della vita decisamente superiore rispetto alle tecnologie precedenti. Parliamo di prodotti che presuppongono e permettono un’organizzazione sanitaria diversa.
I sistemi di telemedicina consentono la deospedalizzazione delle persone e quindi un risparmio notevole. Per noi sono una soluzione pronta, che va ovviamente ragionata perché non si può cambiare l’organizzazione sanitaria dalla mattina alla sera. Come Confindustria Dispositivi Medici sosteniamo la necessità di ragionare con istituzioni competenti – anche economiche –, operatori del settore e cittadini. Noi siamo coloro che possono informare su quali sono le innovazioni tecnologiche che stanno uscendo e, allo stesso tempo, possiamo fornire tutte le informazioni che servono a chi ha la responsabilità di fare scelte in modo ragionato e consapevole.