La Senna è inquinata, troppo pericoloso nuotare o anche immergersi. Dopo le due giornate di allenamento, salta anche la gara maschile di triathlon valida per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Le forti precipitazioni di venerdì e sabato hanno ulteriormente danneggiato la qualità dell’acqua del fiume, con “valori registrati anche superiori ai limiti accettabili” in “alcuni punti” del percorso. E pensare che il governo parigino ha investito 1,4 miliardi di euro per rendere il bacino balneabile, bonificato e a disposizione di atleti e – alla fine dei Giochi – anche ai cittadini della città dell’Amore. Un grande buco nell’acqua..sporca.
La preoccupazione degli atleti
La preoccupazione regna sovrana tra gli atleti che temono per la propria salute. Non è bastato a convincerli neppure il bagno del 17 luglio del primo cittadino Anne Hidalgo, che si è tuffata in diretta nazionale per dimostrare che le acque della fiume fossero pulite e rispettassero i parametri richiesti per la tutela della salute. L’azzurro Gregorio Paltrinieri, campione olimpico dei 1500 stile a Rio 2016, è stato uno dei primi a segnalare l’anomalia: «Non puoi organizzare una gara così importante in una location che non hai mai testato. Probabilmente freddo, probabilmente c’è corrente perché è un fiume. Molto probabilmente sporco perché non ci sono le condizioni per nuotare ma sono quasi sicuro che la faranno lì perché ci hanno investito troppo. Quindi mi sembra un po una presa in giro».
I numeri dell’inquinamento
La Senna, dichiarata non balneabile per oltre 100 anni, che attraversa la Francia per 776 km dalla Borgogna al canale della Manica, risulta contaminata da diverse sostanze, alcune contenute nelle acque reflue (es. acque di scarico che vengono utilizzate nei servizi igienici), altre, come gli inquinanti chimici, che arrivano dal deflusso dei rifiuti industriali.
Sotto la lente di ingrandimento degli esperti ci sono gli Escherichia Coli (batteri fecali) e enterococchi. Gli Escherichia coli hanno una concentrazione allarmante: 900 unità per 100 ml di acqua, mentre la soglia da non superare è di 330 unità. Questi batteri, soprattutto se passano per via orale, possono essere responsabili di una serie di patologie gastrointestinali come diarrea, crampi addominali, vomito e nausea.
Il parere dell’esperta
Quanto la qualità delle acque della Senna può influire sulla salute degli atleti che parteciperanno ai Giochi Olimpici di Parigi 2024? Quali i rischi per la salute? Le misure di prevenzione adottate sono sufficienti? Lo abbiamo chiesto, in esclusiva, ad Antonia Ricci, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), che fa parte della Rete degli Istituti Zooprofilattici Italiani.
Le piogge intense dello scorso weekend hanno messo a dura prova il sistema fognario, sversando così le acque reflue nel fiume e impendendo così di far disputare le gare in acque libere. La Senna presentava già livelli preoccupanti di batteri E-coli spesso 10 volte superiori ai livelli autorizzati. Che tipo di batteri sono?
«Gli Escherichia coli sono batteri molto comuni che si trovano normalmente nell’intestino di esseri umani e di animali sani. Non sono quindi batteri patogeni ma proprio perché vivono nell’intestino dell’uomo e degli animali vengono considerati indicatori di contaminazione fecale. Per questo motivo, quando si trovano in concentrazioni molto elevate nelle acque, in altri ambienti o anche negli alimenti la loro presenza viene ritenuta indice della possibile contaminazione anche da parte di microrganismi patogeni, come ad esempio le salmonelle. Il fatto di trovare, dunque, elevate quantità di Escherichia coli non vuol dire di per sé che ci sia un rischio immediato per la salute umana però c’è sicuramente un rischio più elevato che le persone possano venire a contatto con dei possibili batteri patogeni».
A detta del dg del Comitato organizzatore, Etienne Thobois, “Stiamo monitorando molto da vicino il livello della Senna, che scende molto rapidamente: le previsioni del tempo ci dicono che sarà sereno, oggi in particolare fa molto caldo. Siamo fiduciosi che riusciremo a far svolgere le gare e a non cancellare il triathlon”. È possibile?
«Sicuramente le piogge molto abbondanti degli ultimi giorni possono essere state una delle cause di aumento di Escherichia coli. Le precipitazioni ingrossano i fiumi e nel caso specifico, tramite gli affluenti, possono aver determinato il trasporto di materiale contaminato nelle acque della Senna. Anche le elevate temperature previste nei prossimi giorni potrebbero favorire la moltiplicazione di questi batteri e quindi non è detto che le mutate condizioni climatiche siano certamente un fattore favorente per ridurre la presenza di tali batteri».
Non solo acque reflue ma anche inquinanti chimici nella Senna. Quali i rischi per gli atleti?
«La presenza di un’elevata contaminazione batterica nella Senna non è un rischio immediato per la salute degli atleti. E’ chiaro però che alcuni rischi sussistano se si nuota in acque con un elevato livello di contaminazione e dove ci possono essere anche dei batteri patogeni. In caso di ingestione di acqua, per esempio, si potrebbero verificare dei casi di gastroenterite causata da questa tipologia di microbi. Per quanto invece riguarda la contaminazione chimica, non vedo pericoli immediati per la salute e soprattutto considerando che la balneazione degli atleti dura un tempo molto limitato».
Seth River, uno degli atleti, ha dichiarato: «non mi lavo più le mani quando vado in bagno». La ragione sarebbe da ricercare nella volontà di proteggersi preventivamente e di autoimmunizzarsi alla Escherichia coli. Trovata intelligente o assurda?
«L’idea di non lavarsi le mani dopo essere stati in bagno è sicuramente sbagliata e rischiosa per la salute. La prima regola per evitare le malattie a trasmissione cosiddetta oro-fecale, quindi le malattie che colpiscono l’apparato gastrointestinale, è proprio quella di lavarsi bene le mani dopo che si è stati in bagno e prima di mangiare. Non c’è nessuna base scientifica che possa far pensare che non lavarsi le mani abbia un effetto positivo sul sistema immunitario. Questa, insomma, è una pratica sicuramente scorretta che non ha nessun senso da un punto di vista scientifico, anzi è piuttosto un comportamento pericoloso per la salute».