Il riscaldamento globale, causato dalle attività umane, ha provocato un aumento della temperatura media globale di circa 1,1°C rispetto all’epoca pre-industriale. Dal 2014 al 2020, abbiamo vissuto i periodi più caldi degli ultimi 140 anni. L’aumento della temperatura ha esacerbato le ondate di calore globali, causando migliaia di decessi. Solo nel 2023, le morti legate al calore sono state stimate tra 15.000 e 66.000, e secondo il Copernicus il 2024 ha registrato l’estate più calda di sempre.
Oltre all’aumento delle temperature, cresce anche l’umidità, un fattore che amplifica lo stress da calore. L’indice della Temperatura a Bulbo Umido misura questa combinazione e può rendere inabitabili alcune aree quando i livelli sono troppo elevati. Le città, con la loro configurazione urbanistica e il fenomeno dell’isola di calore urbano, sono particolarmente colpite. L’urbanizzazione disordinata riduce spazi verdi e blu, che aiuterebbero a mitigare il calore. Inoltre, l’uso massiccio dei condizionatori contribuisce non solo al consumo energetico ma anche all’ulteriore innalzamento delle temperature nelle città. Tuttavia, senza soluzioni di raffreddamento sostenibili, si rischia di ampliare le disuguaglianze termiche, con i quartieri più poveri più esposti al calore e meno accesso a risorse di raffreddamento.
In questo contesto emerge il concetto di povertà da raffreddamento sistemica, che descrive la condizione in cui famiglie e comunità non sono in grado di evitare l’esposizione a calore eccessivo a causa di infrastrutture inadeguate. Questa forma di povertà non riguarda solo l’accesso ai condizionatori, ma include un’intera rete di infrastrutture fisiche, sociali e immateriali per affrontare il calore in modo sostenibile. Soluzioni come la ventilazione naturale, i tetti verdi e le superfici d’acqua sono cruciali per garantire giustizia termica nelle aree più vulnerabili.
Impatto del calore sulla salute
Il calore colpisce la salute umana in modi diversi, a seconda di fattori come età, condizioni mediche e metabolismo. Le persone con malattie croniche non trasmissibili (NCD) come obesità, diabete e ipertensione sono particolarmente vulnerabili. Il grasso corporeo impedisce una corretta dispersione del calore, mentre chi soffre di malattie mentali è a maggior rischio di vedere peggioramenti durante i periodi di calore estremo, con un aumento dei tassi di suicidio. Le donne incinte e i feti sono anch’essi esposti a rischi: le alte temperature possono influenzare negativamente lo sviluppo fetale e aumentare il rischio di nascite premature.
Il raffreddamento è essenziale per la salute umana, ma anche per la conservazione di vaccini, farmaci e alimenti. Le catene del freddo sono cruciali per mantenere i vaccini efficaci e preservare organi per i trapianti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), vaccinazioni supportate da catene del freddo aiutano a prevenire malattie come il morbillo, la polmonite e la poliomielite. Anche la conservazione degli alimenti dipende da un’adeguata refrigerazione, che riduce il rischio di malattie e sprechi alimentari, contribuendo a migliorare la sicurezza alimentare globale.
Il calore e l’istruzione
Le alte temperature influenzano anche le prestazioni cognitive, specialmente tra gli studenti. Gli studi dimostrano che gli studenti che frequentano scuole senza aria condizionata tendono ad avere una riduzione delle capacità cognitive durante le ondate di calore. Un esempio emblematico è stato l’ondata di calore del 2016 negli Stati Uniti, in cui gli studenti che si trovavano in edifici non climatizzati hanno mostrato un calo significativo nelle prestazioni scolastiche. Alcune scuole hanno risposto acquistando condizionatori portatili per migliorare le condizioni di apprendimento.
L’accesso all’acqua potabile nelle scuole è un altro fattore cruciale. In paesi come Brasile e Cina, la mancanza di strutture adeguate per l’acqua e l’igiene ha dimostrato di avere un impatto negativo sul rendimento scolastico, soprattutto nelle aree rurali, dove i bambini sono maggiormente penalizzati dalla scarsità di risorse fondamentali.
Infrastrutture e disuguaglianze termiche
Le infrastrutture urbane inadeguate aumentano la vulnerabilità delle città al calore, specialmente nelle aree densamente popolate dove l’effetto isola di calore è più marcato. Soluzioni basate sulla natura, come tetti verdi, superfici d’acqua e parchi urbani, possono contribuire a ridurre le temperature locali, ma spesso sono assenti nelle aree più povere e fortemente urbanizzate, creando disuguaglianze termiche. Le differenze infrastrutturali rendono le aree povere particolarmente vulnerabili, incrementando l’esposizione delle comunità al rischio. Anche il mondo del lavoro soffre gli effetti del calore. I lavoratori all’aperto sono tra i più colpiti, esposti a raggi UV elevati e inquinamento, oltre che a temperature pericolose. Uno studio in Iran ha rilevato che il 75% dei lavoratori all’aperto era esposto a stress termico durante le ore più calde. Misure come pause regolari, idratazione adeguata e abbigliamento protettivo diventano essenziali per la sicurezza.
Conoscenza culturale e adattamento al calore
Infine, la conoscenza culturale e locale gioca un ruolo cruciale nell’adattamento al calore. Le conoscenze tramandate da generazioni offrono strategie intuitive e pratiche per proteggersi durante le ondate di calore. Il sapere istituzionale, che comprende avvisi sanitari e piani di emergenza, si combina con il sapere tradizionale per fornire risposte efficaci alle sfide climatiche. Tuttavia, la perdita di questo capitale immateriale priva le comunità degli strumenti necessari per combattere il calore e le sue conseguenze. La resilienza culturale è un elemento chiave per affrontare il cambiamento climatico, e deve essere riconosciuta e sostenuta dalle politiche pubbliche.
Implicazioni politiche
L’estate del 2024, con il suo record di caldo, rappresenta un campanello d’allarme per governi e decisori politici. È necessaria un’azione concertata per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico, che includa investimenti in infrastrutture verdi e soluzioni di raffreddamento passive sostenibili. Le politiche di raffreddamento devono promuovere l’equità climatica, garantendo che le comunità più vulnerabili abbiano accesso a risorse adeguate, come ventilazione naturale, tetti verdi e superfici d’acqua.
Inoltre, le autorità devono valorizzare le conoscenze locali e tradizionali, integrandole con la pianificazione urbana e la gestione delle emergenze climatiche. Solo attraverso un approccio olistico e multidimensionale, che includa soluzioni tecnologiche, sociali e culturali, sarà possibile mitigare l’impatto del calore estremo e proteggere la salute pubblica e le comunità a rischio.